Io e Alberto

28 Agosto 2014

Nel 1939 avevo -37 anni; a Sampieri, alla spiaggia del Pisciotto mi portò uno pteranodonte. Mi portò? Mi lasciò cadere, devo dire, su un materasso, vah, che la puliziera della casa presa in affitto da Alberto in contrada Bruffalori gentilmente gli aveva procurato; io mi ero tenuto stretto alla sua ala, nudo, il vestito di festa mio nella sua bocca asciutta, le scarpe infilzate nella sua cresta cranica, la cravatta al suo collo, come anche la camicia, i calzini alle zampe. Avevo rinunciato per il volo alla giacca e ai pantaloni, che stavano, appunto, in bocca, come l'oro, come il mattino in cui caddi sulla matrazza, a Sampieri, al Pisciotto.

Sullo scoglio, poi, fummo condotti da due muli, che dentro le bisacce avevano i pantaloncini, la camicia e le infradito smangiate all'esterno di Alberto, batteva di lato il piede. Il giornale, in foto è nelle mie mani, era nella bisaccia; ai nostri capelli aveva pensato un parrucchiere per signore. E lo scoglio, se ben ricordo, non era che il celebre guerriero di Contrada Castiglione, ricondotto, dopo che prendemmo il bagno, nella casa, ancora senza pavimento e senza bagno, affittata da Alberto, e riposto nello spazio sopra la porta della stanza dove Alberto dormiva.

 

Ragusa. Il guerriero di Contrada Castiglione

Ragusa. Il guerriero di Contrada Castiglione

Non parlammo di nulla, io e Alberto, azzardammo un balletto, che poi era quello che nella foto non si vede e che ora è il segno della croce, e che Zeus ce la mandi buona.

Fummo scortesi con la natura quella volta; demmo le spalle al mare. Ecco perché lo pteranodonte non si fece attendere, puntuale, anzi, si slanciò dalla ciminiera, atterrando a due zampe da noi. Montammo entrambi.

Nozioni formule memorie del piccolo mondo erano in bocca allo pteranodonte lungo il breve tragitto, prima erano nostre, prima di quell'incontro; cademmo in un mondo, a Bruffalori, dove il giornalismo di inchiesta veniva spernacchiato e dove le nostre grafie, misurate, non si facevano mai prendere la mano dal gioco.

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