L'anatra zoppa di Juncker

4 Dicembre 2014

Da molte settimane leggiamo che Juncker e la Commissione europea hanno lanciato un piano di 300 miliardi di euro per finanziare nuovi investimenti. Mercoledì 26 novembre il piano è stato presentato al Parlamento europeo. Tutti siamo contenti. Al rigore dei conti pubblici l’Europa affianca una strategia per la crescita economica. Però “Signora mia le cose sono complicate, non ci si capisce niente”.

 

Nell’ultimo numero l’Economist ha pubblicato due vignette su Juncker. Nella prima il mago Juncker presenta il suo “Magnificent Truly Unbelievable Magic Show”. 21 miliardi di euro – la somma di cui Juncker dispone – sono messi nel cappello del mago e diventano 300 miliardi, “cavalcando un tappeto rosso su un unicorno per trovare il vello d’oro” (quello di Giasone e gli Argonauti). Nell’altra vignetta Juncker viene dipinto come un alchimista. Poi, in due articoli, il progetto di Juncker viene dipinto come “pensiero magico” (non riportiamo le altre considerazioni dell’Economist per non infierire). 

 

Vabbè, direte voi. Questa è la perfida Albione. Cosa ci si può aspettare da un settimanale inglese? Gli inglesi non ne possono più della Commissione europea (e forse di tutto il progetto europeo). Quindi sparano senza pietà.

 

Però anche Daniel Gros, un economista esperto di questioni europee, ha definito il piano Juncker, un “libro dei sogni”. Daniel Gros non è un falco, non è un euroscettico inglese (tra l’altro parla un ottimo italiano). È anzi un sostenitore di politiche di sostegno dei consumi delle famiglie. Ma voi potreste sempre dire “Questi economisti trovano sempre mille cavilli, va bene stimolare i consumi, ma anche gli investimenti vanno aiutati”.  

 

La botta definitiva l’ha data Tito Boeri su lavoce.info. Con argomentazioni simili alle precedenti Boeri ha così riassunto il piano Juncker: “Datemi un’anatra d’appoggio e solleverò l’Europa”. L’Europa non ha 300 miliardi di euro. Può stanziare al massimo 21 miliardi di risorse pubbliche (per i dettagli tecnici rimandiamo alle fonti citate). La speranza di Juncker è di attirare risorse private, così da arrivare a 300 miliardi di investimenti. Ma nella storia non si è mai visto che risorse pubbliche così contenute abbiano attivato risorse private così ingenti. Il multiplo di Juncker è 15: con 21 miliardi di fondi pubblici si attivano 300 miliardi di investimenti privati. Boeri paragona Juncker non solo ad Archimede (“datemi una leva e solleverò il mondo”) ma anche a Severus Piton, il mago di Hogwarts.

 

Abbiamo paura che alcune delle osservazioni dell’Economist, di Gros e di Boeri siano fondate. La Commissione europea deve chiarire subito i dettagli del piano Juncker. Mario Draghi ripete da mesi che la politica monetaria non può da sola tirar fuori l’Europa dalla crisi. Sono indispensabili anche ingenti investimenti. Serve più Europa. Se Juncker non chiarisce cosa ha in testa neanche Harry Potter potrà salvare l’Europa.

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