L'estate di Lìberos

19 Luglio 2013

L’estate di Lìberos è iniziata con una ventata di piccole, grandi iniziative. Mentre Diego Cugia e Omar Onnis attraversavano la Sardegna a piede lìberos, a Cagliari, nello storico quartiere di Villanova, trecento persone occupavano via San Saturnino per la presentazione dell’ultimo libro di Celestino Tabasso. Obiettivo, riappropriarsi di un luogo magnifico della città a rischio di degrado attraverso un piccolo evento culturale, la complicità del quartiere ma soprattutto la partecipazione dei lettori. Anche questo è un modo di essere comunità e di esprimere il bisogno di cultura e condivisione.

 

Il 16 giugno, Domenica 16 a Monopoli (Bari) si è svolta la Convention Nazionale dell’Associazione Presìdi del libro, giunta all'undicesimo anno di attività. Tra i relatori, uno dei fondatori di Lìberos, Francesca Casula. La sessione mattutina dei lavori è stata intensa. Francesco Forlani, scrittore e redattore di Nazione Indiana e di Sud, ha parlato delle nuove forme di promozione della lettura, dei social network, dei blog e delle potenzialità del web. Della Passarelli, presidente della casa editrice Sinnos, s'è invece soffermata sulla questione della lettura nelle scuole, sulla lettura per ragazzi e sul ruolo delle biblioteche. Lo scrittore Antonio Ferrara ha poi raccontato la sua esperienza di autore di libri per ragazzi sottolineando l'importanza dell'incontro coi giovani lettori.
Non meno interessante l'intervento di Giovanni Solimine, presidente dell'associazione Forum del libro, che ha illustrato le novità del Forum 2013.
 Francesca Casula ha invece raccontato la nascita e lo sviluppo di Lìberos, nuovo modello di aggregazione dei lettori e di cooperazione della filiera. Il tutto sotto lo sguardo vigile e sornione di Giuseppe Laterza, naturalmente. A seguire, sono intervenuti alcuni rappresentanti dei Presìdi fuori di Puglia. Non meno intensa e interessante la sessione pomeridiana dei lavori dell'assemblea.
Nei workshop tematici si è discusso della promozione della lettura. I relatori hanno evidenziato i problemi e le difficoltà di chi quotidianamente lavora e opera nel settore. Sono scaturite molte proposte per favorire la crescita del pubblico dei lettori. Spetterà ora ai diversi Presìdi confrontarsi su tempi e modi per realizzare gli interventi.

 

 

I primi di luglio siamo tornati a Gavoi, al festival Isola delle storie, che l’anno scorso ha ospitato la prima uscita pubblica di Lìberos. In questa occasione, alcuni lettori hanno potuto usufruire dei vantaggi della carta VIR: il posto in prima fila in alcuni dei più importanti incontri del Festival. Se non siete mai stati a Gavoi sappiate che ci si alza all’alba, per riuscire a ottenerlo.

 

Ma la novità più interessante di questo inizio d’estate è che Lìberos ha aderito a Sardex e ad Acanta.
Sardex è un circuito di moneta complementare locale che permette alle imprese di comprare e vendere senza spendere euro. Nato in Sardegna per le aziende sarde, è un sistema che, affiancato a quello tradizionale, dà ossigeno a chi non ha liquidità in cassa. Acanta è la prima MAG sarda. Anche la MAG (Mutua AutoGestione) è uno strumento finanziario, si occupa di raccogliere il denaro dei soci sotto forma di capitale sociale per offrire opportunità di finanziamenti autogestiti, etici e solidali con tassi d’interesse e condizioni di rientro vantaggiosi.
Cosa c’entra Lìberos con tutto questo?

Abbiamo sempre abbinato a Lìberos parole come etica, solidarietà, sostenibilità. Non sono parole vuote. Parlare di cultura e non parlare di denaro è un’ipocrisia: se di cultura si vuole mangiare, se chi lavora in questo campo vuole avere una vita dignitosa, il denaro non può essere un argomento tabù. Sardex e Acanta dimostrano che finanza non è una parolaccia, che esiste una finanza etica, solidale, sostenibile, capace di dare al denaro un valore legato alle persone, al lavoro, alle idee, capace di sostenere un’economia rispettosa e positiva, ancorata al territorio e alle sue esigenze.
Lìberos, Sardex e Acanta hanno lo stesso spirito, lo stesso obiettivo: sostenere le persone, il lavoro, le idee, il legame con il territorio di cui è espressione. E anche questa è una questione di cultura.

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è grazie a te. Anche un solo euro per noi significa molto. Torna presto a leggerci e SOSTIENI DOPPIOZERO