Latomie spaziali H7-25

Trascrizione del discorso di Anacleto Mitraglia, sindaco di Paperopoli, già patria di Archimede Pitagorico, in occasione della Quinta giornata della speculazione edilizia indetta dal centro di eccellenza in studi eleganti di Siracusa, con il patrocinio dell'assessorato ai cattivi costumi della Regione Sicilia.

 

È ora di finirla con la strumentalizzazione a opera dei fannulloni che gettano ombre sul lavoro di molti onesti concittadini e della stessa amministrazione pubblica. È chiaro a tutti che non c’è stato nessun sit-in di protesta contro i due edifici che saranno presto eretti sulle antiche latomie della Balza Akradina.

Se oggi Paperopoli è tornata ai suoi fasti, è solo perché abbiamo tenuto presente il richiamo allo sviluppo urbano sostenibile. Se oggi il nostro centro storico è la perla del Mediterraneo, è solo perché abbiamo guardato alla nostra città come a una gallina dalle uova d’oro; patrimonio dell'umanità, patrimonio di tutti, patrimonio di nessuno. Se oggi possiamo vantare un primato europeo, la costruzione di 7343 villette a falange in una notte, con un’unica, maestosa colata di cemento, è solo perché abbiamo preso alla lettera il motto: “È buona cosa la messa udire, ma è meglio la casa costruire”. Chi potrà negare che questa amministrazione non si è distinta per la sua costruttività?

Pertanto, quei quattro forsennati che razzolavano di fronte ai cantieri sulla Balza Akradina non erano cittadini arsi dal sacro fuoco della giustizia, no, amici miei, non lo erano, si trattava di ufologi dell’ultim’ora, convinti che ivi duemila anni fa fosse precipitato un ufo; e che l’unica nostra preoccupazione oggi sia quella di occultare la verità con una palazzina sorta dal nulla che andrà a occupare l’ultimo angoletto di verde in un’area già intensamente edifica...

Ma come mi suggerisce l'assessore Filo Sganga, è giunto il momento della foto che dimostrerà inoppugnabilmente la bontà delle nostre ragioni.

 

 

Come potete vedere, sullo sfondo un esaltato cerca di scavalcare, neanche fossimo allo stadio, e a sinistra garrisce la bandiera del panda orbato, vessillo sotto cui se la spassa l’Internazionale Ufologa dall’agosto del millenovecentoquarantasette. Si tratta con ogni evidenza di invasati e non di dimostranti democraticamente eletti da voi. Intellettuali in cerca di verità complicate in un mondo che ha fatto della semplicità la sua bussola. Ai filosofi della vita extraterrestre, a questi mitomani senza Dio, a questi visionari, io rispondo: “A chi non sa parlare, ben s’addice il silenzio”.

Sia chiaro che con questo edificio noi non stiamo occultando un’astronave precipitata presumibilmente alla fine del terzo secolo a.c.

Sulla gloriosa Balza Akradina, dove le antiche latomie furono teatro di sangue, noi mettiamo una pietra sopra. A sigillare il passato e propiziare il futuro noi edificheremo il primo grande Centro Polifunzionale di Studi Revisionisti Mediterranei e di Controllo del Pensiero Cittadino. Dal ventesimo piano del centro polifunzionale, grazie al progetto del validissimo ingegner Spennacchiotto, le tradizionali lenti archimedee non saranno adibite alla distruzione del nemico – perché noi, i turisti, li amiamo – ma alla stimolazione delle aree cerebrali deputate alla shopping compulsion. A chi lamenti effetti collaterali ricordiamo fin d’ora che: “Dove non è pericolo, non è gloria”.

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