Amanda Fucking Palmer

17 Ottobre 2013

Tocca ammetterlo, la realtà è che esiste ancora una nutrita schiera di sessisti che pensano che il fatto che una parte di universo sia in possesso di attributi femminili costituisca una notizia. Quanti di noi moriremmo per potergliene dire un paio? La signora Palmer (in Gaiman - Neil, lo scrittore britannico) è andata anche oltre e gliel'ha cantate in rima. 



 

 

I protagonisti della vicenda sono il tabloid inglese Daily Mail da un lato e la funambolica musicista, nota anche con il nome-che-è-tutto-un-programma di Amanda Fucking Palmer, dall'altro. Tutto ha avuto inizio lo scorso giungno quando nel corso del festival di Glastonbury ad Amanda scappa un seno dalla biancheria intima e il Daily Mail pubblica l'immagine in un articolo intitolato Making a boob of herself (gioco di parole traducibile più o meno con "Amanda fa una figuraccia" ma con un elegante richiamo alla parte del corpo in questione).

 

 

La cantante non è certo il tipo che le manda a dire e in risposta all'uscita scrive subito una lettera che "interpreta" nel corso di una esibizione alla London's Roundhouse del 12 luglio scorso. Il succo della replica è: ho fatto diverse cose sul palco che non avete notato, tra le quali cantare. Inoltre, che novità c'è dato che basta dare un'occhiata in rete per vedere parecchio di più di un mio capezzolo? 

 

Dear Daily Mail,

There's a thing called a search engine - use it


If you Googled my tits in advance you'd have found

That your photos are hardly exclusive,


In addition you state that my breast had escaped


From my bra like a thief on the run,

How do you know that it wasn't attempting


To just take in the rare British sun?

 

E per sottoscrivere il suo manifesto, sul verso It appears that my entire body is currently trying to escape this kimono!, Amanda non esita a sgattaiolare fuori dal suo kimono e proseguire la performance come mamma l'ha fatta.

 

 



Amanda, che in passato ha fatto parte del duo punk-cabaret Dresden Dolls ed è ora al suo terzo disco assieme alla Grand Theft Orchestra, è indubbiamente un personaggio controverso.

 

 

Ha un incredibile seguito sui social network (oltre 900.000 followers su Twitter e un blog molto attivo) e fa spesso parlare di sé per le sue scelte azzardate. L'anno scorso ha fatto discutere in seguito ai finanziamenti per l'album Theatre Is Evil, ottenuti sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter: un successo eccezionale, considerato che a fronte dell'obiettivo di 100.000 dollari, Amanda ne ha visti arrivare 1,2 milioni.

 

 

Il punto è che una volta ricevuti i fondi dai suoi fans, la signora Palmer ha chiesto ai musicisti locali delle varie tappe del tour di suonare con lei in cambio di birre e abbracci, cioè, come si dice dalle mie parti, aggratis. L'iniziativa è stata letteralmente massacrata dai media, dalle associazioni di musicisti professionisti e pure da Steve Albini, produttore di gruppi come Nirvana e Pixies (e autore di un calzante articolo dal titolo The Problem with Music), al punto che a un certo punto Amanda si è dovuta rimangiare la proposta, si possono leggere le argomentazioni nel suo blog. 


 

Resta il fatto che nel corso della sua carriera l'artista è riuscita a ritagliarsi una notevole fetta di popolarità social e ci ha dimostrato di conoscere bene l'arte di chiedere denaro, come illustra lei stessa nella sua Ted Conference di marzo 2013.

 

 



Il frutto della discordia, Theatre is evil, compie più o meno un anno in questi giorni. È un album provocatorio e ammiccante (The Killing Type qui sotto), un compendio delle esperienze rockettare e cabarettistiche del passato condite con un esteso sentimento pop.

 

 

A breve avremo l'occasione di ascoltarlo anche dal vivo: a Milano, il prossimo 9 novembre.

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