Et in Maremma ego

29 Maggio 2013

Uno dei più bei paesaggi d'Italia è quello che si distende tra l'Alta Maremma grossetana e quella viterbese. Villaggi scavati nel tufo (Pitigliano, Sovana, Sorano), boschi di querce e grandi alberi isolati, armenti al pascolo, prati digradanti verso la pianura un tempo malarica. È una terra allo stesso tempo scontrosa e gentile e la presenza dell’uomo è, per così dire, rarefatta. L’accento toscano diviene meno pulito che a Siena ma più aperto per chi arriva da fuori e così sembra il carattere dei nativi meno puntuto che in altre parti della regione. Chi ha colto meglio di tutti lo spirito di queste contrade è D.H. Lawrence che in Luoghi Etruschi contrappone il primitivo senso del sacro etrusco, con la natura che diviene religione, alle gerarchie del potere di Roma (l’allusione era a Mussolini).

 

 

Proprio sotto il Cavone etrusco di Sovana si constatano i danni dell'alluvione dello scorso autunno, gli smottamenti di terra che hanno costretto a chiudere uno dei luoghi più suggestivi dell'area, là dove il mistero etrusco si infittisce.

 

 

Ci consoliamo passeggiando per la campagna resa verdissima dalle pioggia di primavera, ma passeggiare, è noto, stimola l'appetito.

 

Così dopo aver insistito con i miei ospiti per farmi riportare alla tabaccheria di San Martino sul Fiora dove nel retro si spadella che è un piacere (ah, quei tortelli al ragù!), mi piego ad essere trasportato a un agriturismo che, come quasi sempre in Italia, maschera un ristorante attrezzato per i ricevimenti (battesimi, comunioni, matrimoni: le occasioni in cui tutta Italia mette i piedi sotto il tavolo).

 

“Si mangia come a casa” oppure “C’è una bellissima vista sul Monte Rosso” insistono i miei ospiti. Il primo argomento fa presa su di me e così mi ritrovo sotto un timido sole nella valle della Picciolana, una laterale della val Fiora, in un agriturismo isolato, un po’ sgraziato, e con una vista che in effetti merita parecchio.

 

Se si mangia come a casa perché andare al ristorante? Domanda oziosa, comunque per mangiare i pici all’aglione fatti in casa (pomodoro fresco e aglio: il pomeriggio non prevedeva, hèlas, baci appassionati), costine d’agnello scottadito e cicoria di campo ripassata in padella.

 

Presi da una fretta fuori posto - era domenica e finalmente era venuto fuori il sole - non abbiamo mangiato il dolce. Ma ci siamo ripromessi di tornare in quest’angolo di Arcadia dove, con un onesto rosso della casa, si spendono 20 euro.

 

 

 

Locanda della Picciolana Loc. Poderetto, 20 - Montebuono - 58010 Sorano - Gr -Telefono : 0564 635349 - 328 4425020. Vi accoglie Stefania.

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