Lavoro totale

24 Dicembre 2015

Le componenti culturali, creative e relazionali investono in modo crescente gli ambiti dell’innovazione sociale e dell’auto-imprenditorialità e come tali vengono ampiamente studiate, ma è solo spostando l’attenzione dalle varietà del lavoro cognitivo alle forze che lo determinano che possiamo tentare di cogliere e interpretare la dinamica del cambiamento in atto.

Apprendimento continuo, autonomia, responsabilità, flessibilità, individualizzazione, svalorizzazione e cooperazione diventano così traiettorie di sviluppo del lavoro e non contingenze di alcuni settori o fenomeni. Analizzare le strutture che fondano l’attuale condizione del lavoro cognitivo nei campi dell’innovazione sociale e dell’auto-imprenditorialità può allora aiutarci a comprendere le forze sottostanti ai processi di riorganizzazione del lavoro in atto.

L’urgenza e l’originalità di questo libro di Maurizio Busacca consistono nell’analisi di queste strutture, cercando di rintracciare ed evidenziare contraddizioni e distorsioni prima di accettare acriticamente e astoricamente le retoriche più diffuse e dirompenti, e indagando la struttura di fondo del lavoro cognitivo, nella sua dinamica storica e esistenziale, attraverso il concetto di Lavorototale-Improduttivitàmalata.

Il lavoro totale si profila come una delle forme di vita economica e sociale, ma anche di patologia individuale, che già contraddistingue nel presente il lavoro cognitivo e minaccia di estendersi a settori sempre più ampi nell’immediato futuro. L’improduttività malata è il suo risvolto, o il fratello gemello. Questo libro di Maurizio Busacca ne indaga i meccanismi, anche alla luce del magistero di Franco Basaglia, e mentre ne denuncia i pericoli cerca di individuare possibili alternative o vie d’uscita.

 

 

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