Love and Rockets

22 Aprile 2015

Lo scorrere del tempo è stato sempre un problema per il fumetto popolare americano. Nella patria dei comic book di super eroi, il legame fra il passare degli anni e i personaggi in calzamaglia è stato inevitabilmente il grande convitato di pietra nel rapporto fra scrittori, disegnatori e lettori. Esiste sì un principio di logica interna al racconto – o meglio ai racconti – che si sono accumulati negli anni intorno ad un gruppo di personaggi, la così detta continuity. Questo strano concetto, custodito gelosamente da editor che tutto sanno e tutto governano, permette di ricostruire una catena quantomeno plausibile fra i tanti eventi accumulatisi in anni di storie. Ma anche questo sacro vincolo di credibilità è stato più volte tradito e dopo oltre 50 anni dalla sua prima apparizione Peter Parker, alias l’Uomo Ragno, ha all’incirca sempre una ventina d’anni, nonostante il mondo intorno a lui sia in costante evoluzione e aggiornamento. Questo ovviamente per restare sempre credibile e appetibile al pubblico e alla sua contemporaneità. Cambiano le automobili e i vestiti, arrivano i computer e spariscono le macchine da scrivere ma Peter è rimasto nel bene e male sempre quel ragazzo nato dal punto di vista narrativo nel 1962. Se invecchiamenti e morti sono accadute queste hanno perlopiù fatto parte di universi paralleli e alternativi, come nel caso del Batman piegato dall’età ne Il ritorno del cavaliere oscuro di Frank Miller.

 

Flashback. Settembre 1982. Esce negli Stati Uniti il primo numero di una rivista destinata a cambiare per sempre lo scenario del fumetto americano. A realizzarla sono Jaime, Gilbert e Mario Hernandez, tre fratelli di Los Angeles di origini ispaniche. Il fumetto si chiama Love and Rockets e al suo interno gli Hernandez Brothers si spartiranno spazi e pagine per sviluppare ciascuno il proprio racconto. Da una parte Jaime e la saga nota come Locas. Dall’altra Gilbert e il suo Palomar. Per parlare di tempo e fumetto ci concentreremo qui sulle Locas di Jaime. Vale la pena però fare una premessa. Dovete immaginare che Love and Rockets, prima di diventare una delle serie più premiate del fumetto americano, fu uno dei primissimi titoli di una scena indipendente che stava muovendo allora i suoi primi passi, anche grazie a case editrici come la Fantagraphics che pubblicò il lavoro dei fratelli Hernandez – dopo il primo numero autoprodotto – e che negli anni diventerà una vera istituzione contribuendo al successo di autori come Daniel Clowes e Seth. Potrà poi sembrare scontato, ma è importante sottolineare che quelli erano anni dove non esisteva e non era nemmeno lontanamente immaginabile l'istantaneità e la capacità di diffusione globale dell'epoca di internet.

 

 

Come per la scena musicale, a farla da padrone erano fanzine e piccole etichette con i loro mail order, insieme a convention molto lontane dagli eventi multimediali e multimilionari di oggi. Al centro c’era innanzitutto l’idea di una comunità che decideva di riappropriarsi dei mezzi di espressione seguendo nel proprio processo ideativo e di diffusione una delle grandi lezioni del punk, il DIY ovvero il “do it yourself”. La musica come i fumetti potevano e dovevano raccontare la vita nel modo più diretto e creativo possibile. Sulle pagine di Love and Rockets, Jaime mise le basi per quella che sarà una delle più grandi saghe del fumetto mondiale. All’inizio l’ambientazione e il registro dovevano essere messi a fuoco. Ci sono due ragazze in uno scenario vagamente fantascientifico che cita esplicitamente Alex Raymond e Flash Gordon. Sono due punk, amiche e talvolta amanti. Una, Maggie, è una meccanica dalle doti strepitose. L’altra, Hopey, suona in un gruppo punk e sembra portare confusione ovunque vada. Sono entrambe di origini ispaniche. Come dicevamo, Jaime stesso impiegherà alcuni dei primi anni della rivista per chiarire innanzitutto a se stesso il potenziale che risiedeva nel racconto della quotidianità dei suoi personaggi. E così, invece di concentrarsi sull’avventura e i plot fantascientifici, Jaime decise di tuffarsi nell’universo narrativo che circondava le sue due protagoniste, un mondo popolato di decine di personaggi e storie. La scommessa fu quella di seguire Hopey e Maggie nello scorrere del tempo, vedendole invecchiare, ingrassare, cambiare colore dei capelli, amori, vestiti. Vederle punk ribelli e sconsiderate nella Los Angeles dei primi anni ’80 per poi diventare lentamente trentenni irrisolte e sempre in bolletta. Vederle amarsi e lasciarsi senza perdersi mai.

 

 

Dall'alto al basso: Maggie meccanica; Hopey

 

Ma la rivoluzione non si fermò qui. Intorno alle due Locas, Jaime vide le infinite possibilità di un racconto che doveva essere corale. Una grande saga del quotidiano in cui ciascun personaggio poteva e doveva avere spazio. Love and Rockets – Locas diverrà così un unico grande romanzo sul tempo e nel tempo, composto da decine di storie più o meno brevi dove si alternano altrettanti personaggi, una commedia umana senza pari nel mondo dei fumetti che ha contribuito in modo determinante a definire quello che oggi viene chiamato graphic novel. Nel susseguirsi di racconti che compongono nel loro insieme un unico graphic novel in fieri, c’è spazio per una molteplicità di registi narrativi dove si avvicendano pagine quasi umoristiche, a capitoli più drammatici e introspettivi. Fra i fondamentali impossibile non citare Vida loca: la morte di Speedy Ortiz e Mosche sul soffitto, fumetti che hanno influenzato in modo decisivo generazioni di autori che grazie a queste storie hanno compreso quanto fosse possibile fare anche nel formato del fumetto seriale in termini espressivi e di audacia nella scelta di soggetti adulti. Omosessualità, gang, aborto, traumi infantili.

 

 

Questi sono solo alcuni dei temi disseminati in storie talvolta asciutte e minimali, altre volte piene di humor. Quello che Jaime sarà in grado di intraprende con i sui personaggi è un vero e proprio valzer senza fine, in cui alcuni di loro compariranno una volta soltanto, altri torneranno e continueranno a tornare. Per il lettore quello che si dispiega nelle pagine è un intero mondo in cui perdersi, sperando a ogni voltar di pagina di ritrovare un personaggio amato in passato e magari sparito per anni. È evidente come Jaime abbia dunque una visione del suo essere narratore più legata al ruolo di testimone di un mondo in divenire piuttosto che a quello di demiurgo che tutto crea e tutto vede. Con il suo tratto e i suoi testi sembra filtrare un universo che compare innanzitutto di fronte ai suoi occhi. Non pensiate però di trovarvi di fronte a un esercizio semi giornalistico. La vita qui è materia per il racconto, base per cercare una grande epica postmoderna che non ha paura di svelare il suo essere fumetto. Gli ingredienti possono essere i più vari e volendo assurdi, dall'erotismo demenziale della bionda Penny Century alle gesta di alcune eroine attempate del wrestling femminile come l’indimenticabile Rena Titañon.

 

A oggi l’avventura di Love and Rockets continua, dopo ben 34 anni dal primo numero, e soltanto lo scorso anno The Love Bunglers, raccolta di uno degli ultimi racconti legati al personaggio di Maggie (ormai quarantenne alla prese con un periodo prolungato di solitudine e depressione), è stato nominato fra i migliori libri del 2014 da Publishers Weekly e Los Angeles Times. Così come da lettori è bello guardare il volto di Peter Parker rimanere inalterato negli anni, mentre il tempo aggiunge alla nostra vita una ruga o un figlio, ci separa dai nostri cari o ci regala un nuovo amore, entrando nel mondo di Love and Rockets non potrete fare a meno di chiedervi cosa sarà successo ultimamente a Maggie e Hopie (e un sacco di personaggi del fumetto se lo chiedono spesso). Le storie continuano, Jaime ogni anno si tuffa nel mondo delle sue Locas per restituirci perle che sono frutto della sedimentazione di anni e storie, in cui si rispecchia la bellezza struggente del nostro essere stretti nel flusso inesorabile dei giorni.

 

 

 

Post scriptum

 

Per anni è stato estremamente difficile avere accesso in Italia a una edizione ragionata e continuativa del lavoro dei fratelli Hernandez. Un plauso dunque a Panini Comics che, con la sua etichetta 9L dedicata al fumetto d'autore, a partire dal 2013 sta riproponendo la saga Locas, così come Palomar, nella sua Love and Rockets Collection, supportando il tutto con un ottimo lavoro di traduzione.

 

 

 

Qui il riferimento ai volumi usciti fino ad oggi.

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