Aleksandra Kaluzhskikh / Protestare in Russia: un interrogatorio

15 Marzo 2022

Il 6 marzo a Mosca e in tante altre città russe vi sono state numerose proteste contro la guerra in Ucraina. Secondo i dati di OVD-INFO (un'organizzazione indipendente che fornisce assistenza legale ai prigionieri politici e che è attualmente riconosciuta come agente straniero, ma continua a lavorare), avevano protestato decine di migliaia di persone di cui sono state arrestate 5186. Pubblichiamo la traduzione della registrazione dal commissariato di polizia a Brateevo, un quartiere di Mosca. Una delle arrestate, Aleksandra Kaluzhskikh ha registrato quanto avveniva sul suo smartphone.

Qui il link originale.

 

La poliziotta: Dove risiede abitualmente? 

La detenuta: Mi rifiuto di parlare. Articolo 51 [articolo della Costituzione delle Federaione Russa che attribuisce a ognuno il diritto di non testimoniare contro sé stessi]. 

La poliziotta: Va bene, va bene. (ridacchia) Numero di telefono per far chiamarla al tribunale. E non prendermi per il culo

La detenuta: No, voglio che mi venga inviata una convocazione per posta. 

La poliziotta: E dove? 

La detenuta: All’indirizzo della registrazione. 

La poliziotta: Va bene. Dove studia? 

La detenuta: Articolo 51 (si sente un colpo) 

Il poliziotto: Ora sarà ancora più forte. 

La detenuta: Oh... Oh... (altri pugni)

Il poliziotto: (scimmiotta la ragazza) Oh...

La poliziotta: Forza, alzati e ricorda. 

La detenuta: Cazzo… forte, ma non così come mio padre, a dire il vero. 

Il poliziotto: Bene, continuiamo? O di nuovo l’articolo 51? 

La detenuta: Signora, per Lei tutto questo è normale? 

La poliziotta: Va bene. (alza la voce) E per te va bene andare alle proteste? 

Il poliziotto: (urla) Guardati, accidenti, hai delle tette orribili cazzo, le tue fottute tette sono appese, guardati cazzo. Fanculo, scimmia. 

La poliziotta: Luogo di studio. Luogo di lavoro o di studio. 

Il poliziotto: Continuerò io. Rispondi alle semplici domande, dai. Ecco il tuo telefono... Dimmi il numero, basta con queste storie... Ti chiameranno, ti chiamerà l'assistente giudiziario. Continuiamo nella stessa maniera... Sì o no? 

Detenuta: Avevo già risposto.

Il poliziotto: Allora... Sai cosa... Quale obiettivo stai perseguendo qui... Noi raggiungeremo [il nostro]. Siamo già qui, maiala, tutti erano qui, tutti a terra. Qual è il tuo obiettivo? (silenzio) Te lo dico io, sto solo per aumentare, cazzo, così (?), in modo esponenziale. Ce ne freghiamo un cazzo. Noi ti... 

La detenuta: Mi sta minacciando? 

Il poliziotto: Sì. ti sto minacciando. Ti sto minacciando di usare la violenza fisica. 

La detenuta: (indecifrabile) 

La poliziotta: Quanti anni hai? 

La detenuta: ventisei. 

 

 

La poliziotta: Quanto sei alta? 

La detenuta: (indecifrabile) 

Il poliziotto: Alzati. 

La poliziotta: Luogo di lavoro? 

Il poliziotto: Un metro e settantotto, niente di meno. Hai un posto di lavoro ufficiale? 

La detenuta: Mi rifiuto di rispondere. 

La poliziotta: Come sei venuta a conoscenza della manifestazione? 

Il poliziotto: (indecifrabile) picchiala [oscenità] (indecifrabile) 

La detenuta: (sospira) Oh mio Dio. Senta, è imbarazzante che io sia senza reggiseno, per favore non mi guardi così. 

Il poliziotto: Non guarderò. (colpo) Cazzo... 

La detenuta: (colpo) Oh, grazie. (sospira) Quindi, mi hanno colpito, (altri colpi) in testa, mi hanno colpito in faccia con una bottiglia d'acqua. Ahia. (sospira) Oh merda. 

Il poliziotto: Guarda, penso che si sballi per il fatto che la picchiamo [oscenità]. 

Il poliziotto: Guardala. 

Il poliziotto: Sì, merda, che sciocca. Fanculo, una fricchettona. (indecifrabile) Fanculo, Putin ci ha detto di farvi un culo così. Imbecilli. 

La detenuta: Wow. 

Il poliziotto: Basta. Putin è dalla nostra parte. Siete i nemici della Russia. Siete i nemici del popolo. Ora ti facciamo fuori qui e basta. È finita la commedia. Otterremo anche un premio per questo. (indecifrabile) 

La poliziotta: Luogo di lavoro. 

La detenuta: Rifiuto in accordo con il cinquantunesimo articolo della Costituzione. 

Il poliziotto: Ora l'interrogatorio non è in corso, è in corso la parte del questionario. 

La detenuta: Beh, ho già rifiutato. 

Il poliziotto: Ma perché? Eh? 

La detenuta: Ahia. Per i capelli, mi fa male... (sospira) 

Il poliziotto: (canticchia) Fa male – oh fa male – oh... (indecifrabile, suono del pestaggio) 

Il poliziotto: Beh, non si è lavata da una settimana. Sono tutti così. Guardali tutti... 

La detenuta: Siamo qui da più di tre ore... Certo... 

Il poliziotto: E noi siamo qui da più di un giorno, cazzo, chi se ne fotte. Cazzo... ma ci deve essere…  l’amore per se stessi deve esserci? 

La poliziotta: Come è venuta a conoscenza della manifestazione? 

La detenuta: (sospiro) Mi rifiuto di rispondere. Articolo 51. 

La poliziotta: (indecifrabile) Sei una testa di cazzo. Di-caz-zo. 

La detenuta: Un uomo mi picchia davanti a lei e sono io una testa di cazzo, giusto? 

La poliziotta: Sì. Sì! 

Il poliziotto: Mettiamo (indecifrabile) qui. 

La poliziotta: Cazzo, tu vivi in ​​questo paese. 

La detenuta: State parlando di torturarmi con la corrente (?) ora? 

Il poliziotto: Sì. 

Il poliziotto: Sì. (inudibile) 220 (inudibile) Alzati, ora la ragazza ti farà una foto. 

La detenuta: No, mi rifiuto di farmi fotografare. 

Il poliziotto: No, lo farai. 

La detenuta: No, non lo farò. (colpi) 

La detenuta: Picchiatemi, va. 

Il poliziotto: Vai di là. 

La detenuta: Non ci vado. Mi rifiuto di fare foto. Vi firmo una rinuncia alla fotografia. 

La poliziotta: (incomprensibile) 

Il poliziotto: Ecco, non hai più un telefono, ecco. Il tuo smartphone ha fatto un volo. È diventato un pallone da calcio. Non hai più bisogno di un telefono. Ebbene cos'è... 

La detenuta: Non redigerà un protocollo di sequestro di (indecifrabile)? 

Il poliziotto: Perché, ne ho bisogno? Un protocollo di sequestro? 

La detenuta: Mi avete rotto lo schermo... 

Agente di polizia: È successo per caso. 

La detenuta: È caduto da solo, eh? 

Il poliziotto: Quando sei entrata, sei scivolata... (indecifrabile)

Il poliziotto: [Ci sono] tre testimoni (indecifrabile) 

La detenuta: Oh, non l'ha nemmeno rotto, grazie. (comincia a piangere)

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