Storie in continuo mutamento: l’esperimento di Raghava KK

6 Dicembre 2011

Raghava KK ha inventato un libro per bambini Pop-it per l’iPad. Si tratta di un libro particolare, per certi aspetti magico: se lo agiti, cambiano le storie.

L’ispirazione per una simile creazione è venuta all’artista ricordando la sua infanzia tra diverse culture. Insegnare ai bambini a vedere il mondo da diversi punti di vista, farà di loro degli adulti creativi e tolleranti.

 

Qualche tempo fa raccontavo la storia di Biancaneve e i sette Nani a mio nipote. Com’è abituale in queste situazioni, il bambino mi ascoltava in un attento silenzio, mentre lentamente e inesorabilmente mi avvicinavo alla scena madre: il morso alla mela avvelenata. A quel punto, però, mio nipote m’interruppe arrabbiato, sostenendo che stavo raccontando male la storia. Il piccolo ribelle era convinto che la mela avvelenata l’avesse mangiata la matrigna cattiva. Naturalmente lo corressi subito. Tuttavia poco dopo mi fermai e gli chiesi di raccontarmi la sua versione…

Biancaneve con l’aiuto dei nani seppellì la matrigna, e quando il principe arrivò per risvegliare la bella principessa dal sonno, la trovò viva e vegeta con un bebè in braccio.

 

Perché no? Perché Biancaneve non avrebbe potuto innamorarsi di uno dei nani? Quante volte, leggendo un romanzo o guardando un film, ci indigniamo per come si sviluppano gli eventi!

Quanto più convincente è la versione cinematografica di Colazione da Tiffany rispetto al romanzo di Truman Capote! Cambiando il finale, il regista Blake Edwards accontenta tutti quelli che erano rimasti insoddisfatti a causa dell’improvvisa scomparsa di Holly Golightly.

Certo, il significato cambia completamente, ma le cose sarebbero potute andare anche in questo modo.

 

Precisamente questo è l’intento di Pop-it: se agiti l’iPad, la storia cambia. Raghava KK, avvalendosi della tecnologia, dà la possibilità ai bambini di esplorare le molteplici combinazioni della storia. Stimolando la mente a osservare i diversi punti di visti di una storia, non ci si guadagna solo in capacità creativa, bensì ci si abitua anche ad accettare ciò che è lontano da noi, poiché non c’è niente di sbagliato, è semplicemente un altro punto di vista.

Sorge solo un dubbio: i bambini hanno davvero bisogno di un libro simile? Non sarà forse più adatto ai loro genitori?

 

 

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