Giorgio Caproni / Identità italiana

10 Marzo 2011

Queste due poesie epigrammatiche di Giorgio Caproni sono tratte da Res Amissa, raccolta postuma pubblicata nel 1991 per le cure di Giorgio Agamben. Il tema prevalente della silloge è di carattere teologico: la 'cosa perduta' è la Grazia, il Bene. Tenendo presenti queste premesse (sebbene i due testi appartengano alla sezione «Anarchiche o fuori tema») è forse possibile attingere qualche significato ulteriore da questi risentiti «versicoli» caproniani: quel Dante, per esempio (così assiduamente letto, annotato e riscritto da Caproni nel corso dell'intera esistenza), è anche il poeta teologo, il poeta cittadino, degradato, nell'Italietta «laida e meschina», a orpello retorico.

Matteo Di Gesù


Patria

Laida e meschina Italietta.
Aspetta quello che ti aspetta.
Laida e furbastra Italietta.

Ahimè


Fra le disgrazie tante
che mi son capitate,
ahi quella d'esser nato
nella «terra di Dante».


(Giorgio Caproni, Tutte le poesie, Garzanti, Milano, 1999)

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