Puritani

7 Marzo 2012

Un gruppo è corpo di corpi, Gustave Le Bon (1841-1931) e Wilfred Bion (1897-1979) descrivono il gruppo come un soggetto indipendente, autonomo. Si creano fenomeni sovra-individuali.

 

Viene in mente quel gruppo di fedeli che appoggiarono la rivoluzione di Cromwell e, dopo la sconfitta, s’imbarcarono sulla Mayflower per raggiungere quei luoghi che ancora oggi chiamiamo New England. Portavano il dolce nome di Padri Pellegrini. Così li canta candidamente Paul Simon:


 

We come on the ship they call the Mayflower

We come on the ship that sailed the moon

We come in the age’s most uncertain hour

and sing an American tune

 

 

Arrivammo con la nave, chiamata Mayflower

Arrivammo sulla nave che attraversò la luna

Arrivammo nell'era delle ore più incerte

e cantammo un canto Americano

 

(Paul Simon, 1973)

 

Viene da piangere a sentirla. Invero i puritani mostrano, fin da subito, le ambiguità di una seconda immagine, meno rassicurante. Nel 1975 Sacvan Bercovitch pubblica The Puritan Origins of the American Self e indaga le vicende che riguardano questo tipo di conquistatori. Si tratta del nucleo piùcompatto e consistente tra gli interpreti dello Spirito del Capitalismo. L’Io cartesiano non è che un pallido riflesso argomentativo di quanto stava nelle cose della storia nell’America del Nord.

Le pratiche sociali del gruppo derivavano dal fenomeno teologico della giustificazione.

La sola fide,  garante della grazia, ha il segno della certezza. Il successo sul lavoro conferma che Dio è con te. Nessuna mediazione può aiutarti, solo la certezza, che si conferma nell’esperienza quotidiana in comunità.

 

Perversione dell’autocontrollo. All’inizio sembra che tutto ciò che bisogna combattere siano le petizioni del Self. IlSelf demonio. Abituati come siamo a pensare all’inferno come un luogo di punizione post-morte, generalmente collocato sotto terra, come nella buona tradizione del catechismo, facciamo fatica a comprendere questa interiorità campo di battaglia. Basta fare il buono e, se si fa il cattivo, basta confessarsi. Non è così? Qui non c’è confessione, nessun intermediario. Il puritano deve controllare il Self da sé. In italiano suona controllare il sé, ma il sé per noi non è un sostantivo, non indica un qualcosa che sta da qualche parte, fuori o dentro.

 

Al fine di preservare la certezza della fede, i puritani fanno massacro dell’altrui modo di vivere - Indiani, Quaccheri - contrastano attivamente i possibili contagi religiosi e culturali. Gli avvenimenti di Salem, di fine Seicento, consistono in un grande processo alla stregoneria - simile a quelli che accadono qui nella stessa epoca - conseguente all’episodio di un gruppo di giovani contagiate da isterodemonopatia. Si rileva il contagio del demonio nella comunità, s’individuano i capri espiatori, in maggioranza impiccati. Salem è ritenuta un’esagerazione dalla stessa opinione pubblica puritana. Si apre una fase di riabilitazione del Self.

 

Una sorta di revisionismo storico. Se l’unico segno della grazia è il successo lavorativo, almeno una parte del Self ha un compito positivo: il dominio della volontà. Mettiamola così, senza alcun riferimento esplicito a Leni Riefenstahl (Oimè, quanto somiglia il tuo costume al mio!).

Insomma, nasce il Self made man. E, come sempre, appena si mostra la parte buona, quella del capitalista di successo, si mostra anche la parte maledetta. Se si sprigiona l’energia di questa cosa - per noi strana - che è ilSelf, qualcosa sfugge dal controllo e si trasforma in potenza devastante.

Il fallimento dello Spirito e la decadenza del Capitalismo, mostrano che il Personal Jesus diventa disperazione dell’uomo che gode sulla linea telefonica di una prostituta ineffabile, irraggiungibile, trascendente. Nel cuore dell’iconoclastia puritana risorge la vendita delle indulgenze terrene. Come canta e mostra la provocazione di Marilyn Manson.

 


Oggi la più scandalosa rappresentazione dell’inconscio puritano si osserva nel film di Jim Jarmusch Dead Man. Un certo William Blake (Johnny Depp) - omonimo del poeta, giovane in cerca di lavoro - si trova circondato da sociopatici più o meno gravi. Coinvolto in un omicidio è inseguito da tre spietati bounty killer. Fugge con l’aiuto di un indiano di nome Nessuno, unica persona colta e civilizzata, che considera il giovane una sorta di reincarnazione del poeta inglese, da lui studiato durante un soggiorno a Londra. L’indiano lo imbarca verso una misteriosa morte onirica. Tra tutte le perversioni che questo omonimo del poeta incontra durante la fuga, la peggiore è di Cole Wilson, assassino gravemente psicopatico. Uno degli altri killer che inseguono Blake per catturarlo racconta la storia di Wilson, leggenda vivente:

 

You know about Wilson?

What? 

Do you know about Cole Wilson?

What kinda question is that? ‘Course I know about Cole Wilson. Everybody knows about him. He’s a livin’ legend.

Fucked his parents.

He what? 

He fucked his parents.

Both of ‘em?

Yeah.

Mother. Father. Parents. Both of‘em. Fucked ‘em. Oh.

And you know what I heard? After he killed ‘em, he cooked ‘em up and ate ‘em.

Are you telling me he killed both his pa--

I’m tellin’ you he killed ‘em. He fucked ‘em. He cooked ‘em up. He ate em.

 

Tu sai di Wilson?

Che? 

Sai di Cole Wilson?

Che domanda? Certo che conosco Cole Wilson. Chiunque lo conosce. È una leggenda vivente

Ha fottuto i genitori

Lui cosa?

Ha fottuto i genitori

Entrambi?

Si

Madre. Padre. Genitori. Entrambi. Fottuti

E sai cos’ho sentito? Dopo che li ha ammazzati, li ha cucinati e mangiati

Stai dicendo che ha ucciso entrambi i ge--

Ti sto dicendo che li ha ammazzati. Li ha fottuti. Li ha cucinati. Li ha mangiati

 

 

Come nella Salò di Pasolini, che si riferisce ai fascisti, anche qui, con riferimento ai puritani, le crepe nella compattezza emergono in maniera terrificante, mostrano la parte maledetta. La Legge può anche assumere questo volto, Leni Riefenstahl non tedia.

 

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