I segreti magici della natura e la corruzione umana

18 Dicembre 2025

Raptor. Una storia di Sokòl di Dave McKean (trad. di A. Toscani e V. Vitali, Comicon Edizioni, 2025) comincia con la citazione dell’incipit della Divina Commedia di Dante Alighieri e già si capisce che la scrittura è allegorica, simbolica e allo stesso tempo densa di riferimenti al proprio tempo e alla condizione umana.

Colpisce allo stesso tempo il profondo legame con la radice gotica inglese sia nella narrazione che nei riferimenti grafici e soprattutto naturalistici. Infatti l’elemento più forte ad emergere e a mantenere il collante tra tutti questi piani è la Natura. Una natura in cui la dimensione del mistero è predominante, ma se pure ci immerge in un’atmosfera inquietante che non riusciamo a definire con pienezza, risulta sfolgorante nella sua bellezza sublime.

Fin dalle prime tavole libriamo nell’aria sulle ali del falco e non possiamo non seguirlo nella descrizione minuta del suo volo.

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Lo stile grafico di McKean sfrutta tutte le potenzialità tecniche, dall’acquarello, alle dense pennellate di china nera, trasparenze, fini tessiture di segni non ci permettono di fissare dei limiti allo sguardo. Gli spostamenti di piani ci accompagnano a una doppia tavola dove campeggia una chiesa di campagna e attorno le lapidi di un cimitero.chiesa e cimitero

Si accede così a uno dei nuclei della storia: la non rassegnazione alla perdita dell’amata.

Tema ricorrente nella letteratura, da Orfeo ed Euridice, alla letteratura neo gotica inglese, fino alle molteplici invenzioni cinematografiche che ne sono susseguite.

In questo caso il nome del protagonista della ricerca, Arthur, è una seconda traccia che ci guida alla vicenda umana e artistica dello scrittore gallese Arthur Machen, rimasto vedovo nel 1899 a 36 anni. Quell’anno scrive Hieroglyphics: A Note upon Ecstasy in Literature, convinto che l’estasi sia la finalità estetica della letteratura. Ma è il romanzo horror Il grande dio Pan del 1894 ad esercitare la maggiore influenza su scrittori come Lovecraft, Stephen King e certamente Dave McKean. Come per la Letteratura anche per il Graphic Novel si spinge verso il senso di Estasi.

I due registri narrativi principali in cui snoda la trama, il mondo naturale e quello umano, che seguono differenti processi e direzioni, spesso del tutto opposte e in netto contrasto. Per demarcare i due livelli, Dave McKean utilizza la linea fitomorfica del gotico, la stesura a macchia di matrice orientale per la il primo, quello della natura, mentre per rappresentare il secondo livello sceglie un approccio cubista, picassiano. I personaggi, i volti appuntiti, i particolari sulle mani, anche i colori sembrano rieccheggiare le opere del Picasso primitivista.

La ricerca esoterica che è una strada percorsa dallo stesso Machen, membro degli esoteristi dell'"Hermetic Order of the Golden Dawn” (ordine ermetico dell’alba dorata) non può non essere percorsa da Dave McKean, maestro nel portarci verso gli anfratti nascosti del nostro inconscio e di quella Magia nascosta che ci ha nutriti nel leggere i suoi celebri capolavori come Cages, Batman. Archam Asylum (con Grant Morrison), Mr. Punch, I lupi nei muri o il recente Black Dog.

Abbiamo incontrato Dave McKean a Venezia, all’Accademia di Belle Arti e raccolto alcune sue dichiarazioni sul romanzo e qualche anticipazione del suo prossimo lavoro:

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“Nel mio ultimo libro pubblicato in Italia Raptor, parlo della sensazione di sentirsi persi, soprattutto in questi tempi dove ci si sente così piccoli, visti gli eventi quotidiani che sentiamo al telegiornale o nei quotidiani. Non è strettamente un libro politico, ma fa riferimento a una situazione globale, qui negli Stati Uniti, in Cina, in Russia: i soldi corrompono. La corruzione è predominante sul bene comune. Volevo approfondire questo concetto.”

Questo concetto chiave è espresso, a chi fosse sfuggito, nella citazione finale, frase antitetica a quella dantesca di apertura:

“Ci sono due cose importanti in politica. La prima è il denaro, la seconda non me la ricordo” – Senatore Mark A, Hanna

Dave McKean nel suo discorso dà delle anticipazioni dei suoi prossimi libri:

“Sto lavorando a un graphic novel dal titolo Caligaro, chiaramente ispirato al film Il Gabinetto del dottor Caligari, un film espressionista tedesco. Mi ispiro tantissimo ai film muti e alla nascita negli anni Venti del linguaggio del cinema di quell’epoca.

Sto inoltre lavorando ad una rivisitazione dell’epopea di Gilgamesh, racconti antichissimi di epoca sumerica del III millennio a.C. Il protagonista della mia storia è un assirologo del 1700. Il clou narrativo è la distruzione di una grande foresta. Constatiamo che in più di 5000 anni non abbiamo imparato molto e continuiamo a commettere gli stessi errori.”

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Da questi sintetici stralci della sua Masterclass si intuisce come la sua attività di disegno e scrittura si svolga a più livelli, non trascurando illustrazioni, grafiche per copertine, dischi, film sperimentali, performance…

La portata dell’immaginario dell’opera di Dave McKean, veicolato da questa intensa attività febbrile, ha avuto delle ricadute anche sull’immaginario collettivo, che non è solo quello derivato dalla lettura dei suoi libri o dalla visione dei suoi film, ma di quanto di esso è circolato in altri libri e film direi per tutti gli anni ’80 e ’90. Certo, anche lui ha subito influenze letterarie e cinematografiche, ma sicuramente la sua potenza espressiva che ha coniugato grafica, pittura, utilizzo di processi digitali ha mostrato quanto si potesse esplorare non solo potenzialmente, ma fattivamente attraverso questo linguaggio: il fumetto.

Forse il carattere estremamente visionario ed evocativo che trapela da ogni singola tavola o dettaglio è tale da stupirci oggi più che mai se paragonato agli esiti visivi dell’Intelligenza Artificiale. Dave McKean non si è lasciato sfuggire l’occasione di sperimentarla e ne è nato un libro Prompt: Conversations With Artificial Intelligence, un libro realizzato nell’arco di dodici giorni e pubblicato nel 2022 in tiratura estremamente limitata.  A noi sembra che delle immagini con cui McKean abbia alimentato l’AI, sia stato l’algoritmo ad averne maggiormente beneficiato!

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Per concludere citiamo a proposito di magia la sua collaborazione con Richard Dawkins, biologo evoluzionista, di cui ha illustrato il libro La realtà è magica (2012), in cui si approfondiscono i segreti della natura, la fonte principale degli elementi fantastici e sorprendenti che scatenano da sempre la nostra immaginazione. Quindi da una parte il gotico e gli aspetti reconditi della surrealtà, dall’altra il tanto celebrato empirismo inglese.

Recentemente Dave McKean è stato ospite a Lucca Comics&Games, dove ha presentato, oltre a Raptor. Una storia di Sokòl, anche That Tick, una raccolta di storie brevi scritte tra gli anni ’90 e i primi anni 2000 entrambi pubblicati da Comicon Edizioni.

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