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Altan il sarcastico

30 Agosto 2025

I disegni di Altan sono quasi sempre sarcastici, tuttavia del sarcasmo non possiedono l’animosità verso qualcuno, cosa tipica di questa ironia amara e pungente. Così anche in queste chine brasiliane (ora raccolte nel volume Meravigliose creature. Le chine, La nave di Teseo, 2025)c’è il graffio di Altan, disegni che possiedono nel segno la libertà dello scarabocchio: la mano va dove vuole lei.

Si coglie inoltre un piacere della traccia, che dà forma agli animali strani e alle donne nude, i due principali temi di questo album di figure. Ogni singolo disegno possiede il godimento della linea, che si ripiega su sé stessa nella forma circolare o nel tratteggio, oppure si distende nello slancio – solo con l’eccezione delle maschere che manifestano un’aggressività aperta, alla Goya, e non involuta e comica come negli animali fantastici e nelle donne.

copertina altan

Il sarcasmo s’esprime nell’opera di Altan in due modi: attraverso il disegno e la parola. Questo perché c’è in lui una doppia vocazione: il disegno e la scrittura. La scrittura letteraria di Altan, perché di questo si tratta, privilegia la forma breve, quella della frase compendiosa, della massima o della battuta: l’aforisma diverso a seconda dei contesti e dei disegni. Anche quando tratteggia storie più lunghe – i romanzi disegnati – le parole sono perlopiù disposte nella forma dell’aforisma.

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Esodo © Altan.

Ma per restare a queste chine dal tratto elegante, persino manierato, da virtuoso della antica tecnica, il sarcasmo domina sovrano sia nelle definizioni dei disegni – frasi aggiunte in seguito – sia nella parte visiva – il segno pare uscito dalle atmosfere brasiliane: foreste amazzoniche per gli animali, spiagge e strade per le donne.

La parola sarcasmo viene dal latino tardo sarcasmus, che a sua volta è un calco del greco sarkazein, che vuol dire “laceratore di carni” (sarkos è la carne). Si tratta di una perfetta definizione di queste immagini: sono ritratti di carni, animali e umane (o se si vuole: umane nella parte animale e animali nella parte umana).

Che la carne sia un soggetto ben presente nell’opera di Altan è evidente. La carne lo interessa molto. Si tratta di una carne particolare: quella dei corpi. Si può dire che questi lavori di Altan-prima-di-Altan siano gli incunaboli dell’opera successiva. Meglio: contengono in potenza tutto quello che ha fatto dopo.

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Scarabocchi edizione del 2023. 

Basterebbe isolare, se fosse possibile farlo, qualche segno, qualche tratteggio, qualche scarabocchio o voluta, e si troverebbero i tratti successivi, persino quelli della Pimpa. Sono tutti lì dentro, acquattati nelle forme complessive cui ha dato vita con il suo inchiostro nero; ci sono particolari di alcuni disegni che sono già perfettamente alla Altan, con piccole scene che attendono solo di essere sviluppate o trasportate in una storia.

Poi c’è il sarcasmo delle frasi: ricordano i mini-racconti di Augusto Monterroso. Storie di due righe appena, anch’esse decisamente pungenti, ma pure comiche.

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Eva © Altan.

Ora c’è un’altra parola che è imparentata con “sarcasmo”: sarcofago. Letteralmente: “(pietra) che divora le carni”. Si tratta di quelle casse di pietra o marmo che racchiudono i defunti e che ora vediamo sontuosamente esposte nei nostri musei. Lì dentro il corpo, ovvero la carne, s’è disfatta: è stata letteralmente mangiata. Proprio come nel sarcasmo. Questi disegni prima danno forma a animali e donne, ma poi le divorano, le mangiano.

Il sarcasmo di Altan somiglia a un pasto cannibalico? Direi di no. Lui funge da sarcofago con tutti i suoi segni. Così, dove noi guardiamo, ci sembra di scorgere animali strani e donne nude. Ma si tratta di un evidente abbaglio. Sono linee e linee. Nient’altro che questo, alla fine. Carne disegnata.

 © Altan.
Cocò bianco © Altan.

Questo testo è apparso in Altan, Chine, Nives Edizioni 2023, che ringraziamo.

Le immagini (64 disegni di cui 54 a china, 4 a tempera, 4 a tecnica mista e 2 a matita) erano state realizzate dall’autore durante il suo soggiorno in Brasile nei primi anni ’70 e venivano raccolte e stampate per la prima volta.

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In copertina, Self portrait © Altan.

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