Perché Open Innovation?

Dopo il primo, pubblichiamo un secondo estratto dal Libro bianco sull’innovazione sociale scritto da Robin Murray, Julie Caulier Grice e Geoff Mulgan.
Geoff Mulgan sarà ospite di
Meet the Media Guru il 4 Aprile a Milano. Dal dibattito intorno al percorso di cheFare era emersa la volontà di organizzare un incontro con una personalità di riferimento della pratica, della ricerca e della riflessione teorica sull’innovazione sociale.

 

 

Mulgan è perfetto in questo senso: Chief Executive di NESTA (National Endowment for Science, Technology and the Arts; la Dote Nazionale per la Scienza, la Tecnologia e le Arti), da molti anni facilita la nascita di forme d’nnovazione al crocevia tra economia, finanza, cultura e società.
Il “Libro bianco” è stato tradotto interamente in italiano da
Societing, a cura di Adam Arvidsson e Alex Giordano; se volete leggerlo (riportiamo solo le pagine 38-44) potete scaricarlo gratuitamente a questo link. La numerazione dei paragrafi riprende quella originaria degli esempi nel testo, da 1 a 400.

 



 

Open Innovation

 

L’open innovation consiste nel metodo per mettere insieme le idee delle persone e si sviluppa su una serie di principi quali la collaborazione, la condivisione, la decentralizzazione, la trasparenza dei processi e la pluralità dei partecipanti. Il termine è stato usato per la prima volta da Henry Chesbrough per descrivere un nuovo modello di sviluppo della produzione basato sulla libera circolazione delle informazioni e delle idee attraverso differenti dipartimenti ed organizzazioni. Grazie ad Internet essa ha acquisito un più vasto significato e maggiori possibilità applicative, in quanto la rete ha permesso di allargare il numero delle persone partecipanti ad un prezzo relativamente basso.  Nel corso degli ultimi decenni, si è assistito ad una vera e propria esplosione dei metodi pensati per incoraggiare l’immaginazione pubblica; forse si tratta in parte di una reazione contro l’eccessiva deferenza verso le professioni e l’idea che “l’esperto conosce meglio”. Molti di questi metodi sono giunti, grazie ad Internet, ad un numero sempre più vasto di persone e di idee.

 

52. Le Calls for ideas consistono nel chiedere ad un vasto numero di persone di suggerire idee per strategie, progetti, esperimenti o soluzioni a particolari problematiche. Ci sono addirittura delle organizzazioni che promuovono questa tecnica: il Social Innovation Camp, per esempio, la impiega per ricevere suggerimenti per i suoi progetti; l’Innovation Exchange per sollecitare idea per i suoi progetti potenziali e la Commissione Europea per promuovere il dialogo interculturale attraverso la società civile europea in vista dell’European Year of Intercultural Dialogue del 2008.

 

53. Le idee di mercato, come il Development Marketplace della World Bank che ricerca idee tra il suo stesso staff ed offre supporti ai vincitori

 

54. Concorsi e sfide possono essere un efficiente mezzo per scoprire le nuove risorse dell’innovazione sociale e possono aiutare anche a sviluppare nuove soluzioni a problemi sociali. Diversamente dal mercato privato, i concorsi non conducono le forze dietro allo sviluppo di un’innovazione nell’ambito dell’economia sociale. Questo vuol dire che i concorsi devono essere strutturati in un modo tale per cui i partecipanti abbiano l’opportunità di collaborare, condividere e imparare gli uni dagli altri. Esempi includono il Big Green Challenge lanciato dal NESTA e i vari X- Prize [...]

 

55. Le banche di idee vennero sviluppate pionieristicamente dall’Istituto per le Invenzioni nel Regno Unito, fondato dal suo direttore, Nicholas Albery, nel 1985. Albery procedette con la regolare edizione del libro “Book of Social Inventions” e il “Book of Visions”, e nel 1995 creò la Global Ideas Bank: una raccolta online di idee ed esperienze che rappresenta un database di 4.000 idee online, ricevendo un quarto di milione di visite l’anno e 160.000 voti per una o più idee. La Global Ideas Bank ha permesso la nascita di molti siti simili, tra cui la Norwegian Ideas Bank (che si interessa principalmente di problematiche legate alla sostenibilità ambientale) e Idea a Day (le cui migliori 500 idee vengono pubblicate nel ‘Big Idea Book’, edito dal creatore del sito, David Owen). Un’altra iniziativa è My Health Innovation, un sito web che permette alle persone di dare dei suggerimenti per migliorare il sistema sanitario. Questi siti web contengono un’enorme quantità di idee dalle più brillanti alle più assurde. Ma anche quando le idee appaiono eccellenti, non c’è nessun metodo per trasformare l’idea in azione.

 

56. Le banche di idee cittadine. La mancanza di canali per sviluppare le idee è l’aspetto più debole delle banche di idee per essere effettivamente un metodo per generare vere innovazioni sociali. Ciononostante esse possono essere facilmente legate all’azione. Un esempio di successo è quella fondata dal Seoul Metropolitan Government nel 2006. Nel 2007 ha ricevuto ben 74.000 proposte (con una media di 140 al giorno), ed ognuna ha ricevuto una risposta entro una settimana. 1.300 idee sono state poi adottate.

 

57. Le video-cabine per raccogliere le idee e le impressioni del pubblico vengono usate in conferenze come negli spazi pubblici per raccogliere opinioni e questioni. YouTube può esserne un esempio virtuale.

 

58. Le scatole per suggerimenti rappresentano all’interno delle organizzazioni il metodo più usato per sollecitare le innovazioni. Michael Young ha creato una scatola nazionale nel 1968 per promuovere innovazioni nei servizi pubblici.

 

 

Partecipazione

 

Molti governi stanno oggi cercando di trovare nuovi modi per coinvolgere il pubblico nel loro operato, al di là delle elezioni. Questi metodi sono ancora in via sperimentale e riguardano principalmente il creare una cultura di apertura alle idee, piuttosto che il mero generare idee.

 

59. Esercizi su vasta scala per coinvolgere il pubblico nel prospettare idee e possibilità come il programma Australia 2020 iniziato dal Primo Minisro Kevin Rudd nel 2008 per identificare promettenti possibilità (tra cui portare un migliaio di persone in parlamento per un week end).

 

60. Piattaforme per coinvolgere i cittadini come il nuovo sito web della Casa Bianca, basato sugli stessi principi che il Presidente Obama ha espresso nel suo Memorandum, per un governo collaborativo, partecipativo e trasparente. Il sito permette ai cittadini di prender parte al dibattito su come attuare al meglio il piano di governo di Obama, dibattito che si svolge in tre fasi brainstorm,d iscussioni e bozze e culmina in nuove proposte di legge. Altre piattaforme come il MoveOn.org, il MeetUp.org, e Obama.com risultarono molto efficaci durante la campagna elettorale di Obama in mobilizzare ed entusiasmare il supporto dell’opinione pubblica. Queste piattaforme oggi aiutano l’amministrazione Obama a sollecitare le idee e i feedback dei cittadini

 

61. Metodi per la partecipazione, la generazione di idee e la deliberazione come le tecniche del voto deliberativo elaborate da James Fishkin per il Center for Deliberative Democracy (Stanford University). Questi metodi combinano i tradizionali metodi le tradizionali ricerche sull’opinione pubblica con focus group che raccolgono valutazioni e consigli su questioni politiche. Un altro esempio è il 21st Century Town Meeting, organizzato dall’AmericaSpeaks. Questo evento raccoglie tra i 500 e le 5.000 persone per discutere questioni locali, regionali e nazionali. I partecipanti vengono forniti di tastiere elettroniche per votare in tempo reale sulle varie questioni, e a volte sono divisi in gruppi di lavoro più piccoli.

 

62. Procedimenti per coinvolgere i bambini nel generare innovazioni, nel prendere decisioni, nella progettazione urbana, e nella gestione della scuola. Un esempio è il lavoro di Children’s Express che inserisce la visione dei bambini nel pensare idee per la rigenerazione dei quartieri (al fine di influenzare le politiche pubbliche, la Social Exclusion Unit chiede ai bambini di intervistare altri bambini che vivono in zone residenziali di edilizia pubblica per fare delle presentazioni ai ministri).

 

63. “Wiki government”. Ovvero usare i siti wiki per permettere ai cittadini di aiutare nella stesura delle norme. Per esempio, in Nuova Zelanda ciò serve per stilare la regolamentazione della polizia. L’utilizzo dei siti wiki stimola migliaia di contributi (ovviamente alcuni più costruttivi di altri) e riceve fino a 10.000 visite in un giorno. Tra i suggerimenti avanzati vi è la proposta di un’età minima di reclutamento e una maggiore enfasi sui diritti delle vittime. I siti wiki sono considerati tecniche di grande successo per accrescere la consapevolezza tra i cittadini, sia apportando nuove idee, sia rifinendo le idee esistenti.

 

64. Pianificazione partecipativa o ‘Planning for Real’ ideato da Tony Gibson e altri metodi per coinvolgere il pubblico nella ideazione di soluzioni, principalmente riguardo alla progettazione urbana e all’architettura, e recentemente anche al design industriale.

 

65. Strutture parlamentari per sviluppare le idee dei cittadini, come il Tribunus Plebis in Korea, un comitato di senatori che opera per inserire nella legislazione le idee dei cittadini.

 

66. Petizioni dei cittadini e altre piattaforme online per raccogliere le opinioni dei cittadini su varie questioni tra cui il miglioramento dei servizi pubblici. Un esempio nel regno unito è il Prime Minister’s e-Petition website che comprende 10 milioni di partecipanti. Anche il parlamento tedesco incoraggia le petizioni online e chi riceve maggior supporto ha la possibilità di portare le proprie idee direttamente in parlamento portando una radicale innovazione alle procedure parlamentari.

 

67. Le giurie cittadine, istituite per la prima volta negli Stati Uniti dal Jefferson Center, radunano una selezione casuale di cittadini per stabilire i pro e contro di quelle proposte politiche che sono state contestate, e a volte per generare nuove idee. Le giurie cittadine sono stabilite in modo analogo alle giurie della magistratura ma senza alcuna autorità costituzionale formale. Questo metodo è stato impiegato anche nel Regno Unito, principalmente per i governi locali ma anche nel Ministero per il Commercio e per l’Industria (oggi il DBIS) e per la Food Standards Agency.

 

68. Vi è anche un altro tipo di giurie cittadine che però coinvolge un maggior numero di persone, di solito tra le 500 e le 3000. I partecipanti sono di solito scelti secondo un campionamento casuale. Un esempio è l’Hackney’s Online Citizen Panel che si occupa di una vasta gamma di questioni locali.

 

69. Il teatro legislativo è simile al forum teatrale (vedi Metodo 42), ma invece che mettere in scena una performance dove qualcuno è oppresso, il soggetto è una proposta di legge. Gli spettatori possono salire sul palco, esprimere le proprie opinioni, opporsi o modificare ogni proposta. Augusto Boal ha ideato questa forma di teatro quando era consigliere a Rio de Janeiro. Questo metodo è stato recentemente impiegato a Brighton e ad Hove per promuovere il pubblico coinvolgimento in un programma per il miglioramento della salute.

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