Speciale

Tavoli | Luciano Ligabue

1 Luglio 2013

C’è una chitarra. Un microfono. Un computer e due signore casse e cuffie professionali per l’ascolto. Cd. Libri.
Vedete tutto anche voi, non devo scrivere una didascalia, mi dico. E poi: per forza, Luciano Ligabue è un cantautore rock, ed è uno scrittore. Cosa dovrebbe esserci sul suo tavolo?

 

Ma c’è anche una biro, e un bloc notes. E questi magari non sono così scontati. E soprattutto Dizionari. Questi non ve li sareste aspettati. E invece eccoli qui. A dire che scrivere – anche quando si tratta di una grande passione – è un lavoro. Un lavoro che ha bisogno, fra le altre cose e non è una tautologia in questo caso, di appropriati strumenti  di lavoro. Questi Dizionari per me non sono solo una presenza strumentale (strumenti, strumenti come la chitarra), sono “segnali stradali”, indicano una via, una direzione, un metodo, che peraltro conosco direttamente: a questo tavolo si gioca (ma non è un tavolo da gioco), ci si diverte, ma si fatica anche. Si cercano le parole: per una canzone, per un racconto, per un romanzo, per una poesia.

 

Si intravedono anche cassetti, ma i cassetti di Ligabue – lo so per certo – sono in questo caso soprattutto virtuali, sono nel computer, nelle mille chiavette. Files, cartelle, una montagna – credetemi – di dati. Cioè di testi. Questo tavolo non è né troppo grande né troppo piccolo. Né troppo vuoto né troppo pieno. Perché qui il lavoro della scrittura – musicale e poetica e narrativa – è un lavoro di accumulo poi, soprattutto, di sottrazione. Scrivere scrivere scrivere… poi scegliere, tagliare, tagliare e scegliere e tagliare ancora. (Le forbici sono essenziali, ci sono ma non si vedono: saranno in un cassetto? Saranno solo un’icona sul desktop?)

 

Lavoro. Ma se devo essere sincero, l’immagine che alla fine mi si è formata e cristallizzata nel cervello è quella di Luciano che scosta i cd, le casse, le cuffie, la biro, il bloc notes, la tastiera e appoggia la testa, su questo tavolo. Per riposare cinque minuti. Per pensare. Per sognare quei sogni che diventeranno canzoni, racconti, poesia, romanzo.

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