Unesco: la grande storia dell’Africa

1 Dicembre 2025

Con buona pace di chi afferma e pensa (e sono molti) che l’Africa sia un continente senza storia, arriva una notizia che smentisce ogni pregiudizio. A partire dal 1964, negli anni in cui la maggior parte dei Paesi africani si scrollava di dosso, in modo più o meno violento, il peso del colonialismo l’UNESCO dava il via a un’opera monumentale, che in questi giorni vede forse completarsi il suo cammino. Si tratta della Storia generale dell’Africa, una collezione ora di undici enormi volumi, redatti da ben 550 diversi autori, la maggior parte dei quali africani, che contribuiscono a dare un’immagine diversa del passato di questo continente, troppo spesso considerato marginale, se non inesistente. Basti ricordare il celebre discorso dell’allora presidente francese Nicholas Sarkozy, pronunciato il 26 luglio 2007 a Dakar, in cui disse: «il dramma dell’Africa è che l’Uomo africano non è entrato abbastanza nella Storia». Forse sarebbe più corretto dire che il dramma dell’Africa è che gli africani ci sono entrati troppo, soprattutto nella storia di violenze e soprusi dei bianchi.

Questa grande collezione è fondamentale per scoprire l’Africa da una prospettiva africana, svuotandola delle astrazioni immaginarie e riempiendola di fatti e di contenuti diversi. Si tratta di spostare lo sguardo dai nostri lidi e di provare a guardare l’Africa dal suo interno, per smascherare la coltre di pregiudizio che ha sempre avvolto il mondo “nero”, fornendo quella deumanizzazione che spesso è servita a giustificare le oppressioni e i delitti di cui questa terra è stata vittima.

Dal primo volume, che contiene una parte metodologica, si inizia a esplorare la preistoria africana, grazie ai contributi di specialisti di discipline diverse, per indagare sull’origine della nostra specie, per poi proseguire sul passato più remoto fino alla nascita delle civiltà antiche, in particolare quella egizia. Si prosegue con profonde analisi di carattere storico economico nell’analizzare il sorgere, l’evolversi e il declino di molti regni e imperi, dei quali vengono analizzate le forme del potere, il ruolo centro periferia, l’organizzazione economica. Ogni saggio, oltre a valorizzare gli aspetti positivi del pensiero africano, nelle sue diverse declinazioni e le varie identità culturali, tende a connettere le vicende continentali con il resto del mondo, mettendo in luce come l’Africa non sia mai stata isolata e men che meno “fuori dalla storia”.

Dopo avere percorso le vicende della colonizzazione e delle indipendenze, gli ultimi volumi si concentrano sulle diaspore africane contemporanee e sulle sfide di quella che potremmo definire «Africa globale” come una parte centrale e interconnessa della storia e della cultura mondiale. Ne emerge un’immagine pluralistica, in cui si intrecciano storie differenti, ma anche i gravi problemi che ancora affliggono questo continente: dall’uguaglianza di genere alle migrazioni, dalla globalizzazione ai cambiamenti climatici, alla carenza di rappresentatività sociale.

Liberata dalla prospettiva coloniale, l’Africa sembra diversa, la sua storia contiene tutti gli elementi per decostruire ogni lettura razzista o suprematista, anche se questo difficilmente accadrà

Last, but not least, quest’opera ha il pregio di essere consultabile interamente (e gratuitamente) online qui sul sito, ed è disponibile in tredici lingue, tra cui tre africane (fulani, hausa e swahili). Al fianco degli undici volumi è stato realizzato il Curriculum Pathway Tod, una guida didattica, grazie alla quale gli insegnanti possono costruire delle lezioni dedicate, per insegnare la storia evitando le consuete prospettive eurocentriche. A questo si aggiunge un videogioco, battezzato African Heroes, i cui protagonisti sono dieci significativi personaggi legati alla storia del continente che possono completare in maniera ludica il percorso di conoscenza e avvicinamento all’Africa.

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